E' bene parlare del condominio nel quale viviamo.
Nella nostra testa un
condominio è un posto dove ci sono degli alloggi con le porte chiuse, con le tv
accese e con i piccì piantati su fb. Qui non è proprio così...
Partendo dal presupposto
che il telefono e tantomeno internet non esistono o comunque son poco
sviluppati possiamo già procedere conl'annullamento del concetto facebook.
Una strada a Grand Yoff |
La vita di un condominio
di Dakar si svolge nel ballatoio su interno cortile, esattamente come succedeva
da noi 50 anni fa. La gente si conosce e le porte, se così si vogliono
chiamare, son sempre aperte.
Il bagno è sul fondo del
balcone ed è in comune. L'acqua esce dai rubinetti solo la sera per un problema
di pressione nei tubi (non è come a Torino) e così si riempiono delle taniche
che vengono diligentemente divise tra i condòmini. Dalle taniche l'acqua viene
versata in un secchio al quale è abbinata una tazza con la quale si pesca
l'acqua a mo' di mestolo.
E così, cosa da non
credere per un Europeo normale, si riesce a fare una doccia versandosi al
massimo una decina di tazze sul corpo. Con 5 litri ci si lava.
Lo stesso secchio
ovviamente lo si usa per lavarsi i denti, il culo, la faccia etc etc...
Verrebbe da pensare che
si tratti di gente sporca. Non è così. Si fanno la doccia due volte al giorno.
Io che me la faccio una volta al giorno son visto come un maiale.
Vista dal balcone |
Questa è una cosa che
occorre imparare molto bene: un pregiudizio da togliere per molti.
La tv invece si guarda in
comune. Ho visto delle sorte di soap operas che trasmettevano: son geniali.
Musica di tensione continuamente, scene veloci a volte con una sola frase.
Ci si trova sul terrazzo,
quello nel quale dormiamo io Philippe e Bela e si guarda tutti assieme questo
schermo. Tutti ipnotizzati.
Io ho un'ipotesi circa il
lentissimo e disordinato sviluppo dell'Africa.
Qui è arrivata prima la
tv dello sviluppo sociale. La gente è troppo presa dalla tv per pensare a
cosette come futuro, organizzazione etc etc.
A domani!
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